Macchie dello smalto (discromie): superficiali e profonde

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Le macchie dello smalto, o discromie,  possono essere superficiali o profonde

Tale alterazione è chiaramente determinata dall’età, ma anche da tante altre variabili che possono alterare il colore del dente; tale cambiamento può avvenire superficialmente o in profondità.

In questo articolo capiremo insieme la differenza tra:

  • Pigmetazioni estrinseche (macchie di superficie)
  • Pigmantazioni intrinseche (macchie profonde)

Pigmentazioni estrinseche

Sono delle macchie, o discromie, presenti sulla superficie dello smalto e che è possibile eliminare attraverso una seduta di igiene orale; esse infatti possono essere completamente rimosse meccanicamente mediante paste abrasive e strumentazione professionale.

Le pigmentazioni estrinseche, in genere, sono associate alla presenza di placca batterica e tartaro; essi rendono la superficie del dente ruvida; in tal modo cibi e bevande, particolarmente pigmentati, riescono ad attaccarsi tenacemente alla superficie dello smalto, macchiandolo.

Le pigmentazioni estrinseche sono causate da:

  • Microrganismi e composti biologici: placca batterica, tartaro, batteri cromogeni, calcio, potassio, magnesio, ferro, forsforo, etc.
  • Composti chimici: prodotti della combustone della sigaretta, nicotina, tabacco e sui derivati, fluoruro stannoso (presente in alcuni dentifrici), clorexidina (agente disinfettante), etc.
  • Droghe: marijuana e metanfetamine
  • Bevande: Tè, caffè, vino rosso, bevande gassate, soft drink, soda, vino bianco, succhi ai frutti rossi, bevande energetiche, bevande a base di integratori, etc.
  • Cibi: liquirizia, spinaci, carciofi, amarene, ciliegie, mirtilli, more, melograni, cioccolata, salsa di soia, curry, caramelle e dolciumi vari, etc.

Pigmentazioni intrinseche

Sono delle macchie dello smalto, situate in profondità rispetto alla superficie del dente. Le pigmentazioni intrinseche, o macchie profonde, non possono essere eliminate da nessun trattamento meccanico o chimico, ma solo NEUTRALIZZATE, ossia temporaneamente nascoste, dalla reazione chimica dello sbancamento; per eliminarle completamente è necessario procedere con interventi protesici o conservativi di natura estetica.

Le pigmentazioni intrinseche a loro volta è possibile suddividerle in:

  1. Pigmentazioni intrinseche primitive, determinate da malattie genetiche o disturbi a carico dei tessuti duri del dente che interagiscono durante la fase di formazione dell’elemento dentario  (amelogenesi imperfetta, dentinogenesi imperfetta, assunzione di tetracicline durante la gravidanza da parte della madre,   fluorosi, etc.)
  2. Pigmentazioni intrinseche acquisite, determinate fa fattori esterni a carico del dente dopo la sua completa formazione ed eruzione in cavità orale (necrosi pulpare, cure endodontiche, pigmentazione da amalgama, forti traumi a carico dei denti permanenti, invecchiamento del dente, erosione dello smalto, fratture dello smalto, carie, etc.)

Per comprendere la natura delle macchie è necessario eseguire una visita odontoiatrica, che riuscirà a stabilire e a determinare con precisione la causa delle pigmentazioni presenti sulla superficie dello smalto con conseguente risoluzione.

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